4 maggio is the new Capodanno (epocale)
È stata la settimana del 4 maggio, una data che ha dominato la nostra mente nel prima e ora nel dopo, tra ansie e desideri da realizzare appena possibile, a seguito di questa repentina e per tanti traumatica perdita della libertà che sta segnando in maniera irreversibile il 2020.
Quindi questo giorno diventa uno spartiacque, con tutta la mistica del momento di rinascita e l’armamentario di bilanci e nuovi propositi, più o meno buoni.
Forse, a partire da quest’anno, il 4 maggio potrebbe assumere la valenza di un nuovo Capodanno, di un nuovo 1 settembre.
E Boule de Sac vuole cogliere questa occasione per battere un colpo e rilanciare, dopo un lungo periodo di comunicazione sospesa e sporadica sui nostri canali, che probabilmente, da qui in poi, si tradurrà in un “dire meno, dire meglio”, per non aumentare l’entropia di informazioni e contenuti, che, ora come non mai, stimolano la nostra attenzione in modo ormai insostenibile.
Era della distrazione, sempre più e sempre peggio.
Sono stati mesi in apnea, sott’acqua, in viaggio.
Un pendolarismo che mi ha fatto cambiare spesso letto, mi ha fatto sentire debole, sparata nell’universo, mi ha sradicato e messo alla prova i miei nervi.
Problemi di famiglia culminati in un lutto, hanno determinato un lungo anno così.
La vita offline si è presa tutta la scena e non c’era molto spazio per altro, a parte mangiare e dormire (male).
Il lavoro è andato in secondo piano, con i relativi sensi di colpa.
Nel bel mezzo dell’elaborazione della perdita, ha fatto irruzione il Covid 19 che mi ha visto attraversare tutti i possibili stati d’animo, in modalità roller-coaster.
La mia solitudine, fertile compagna di vita, non è stata un problema in questa quarantena, mai quanto, però, lo scompenso emotivo e psicologico determinato dalla perdita della libertà.
Eh sì, hai scoperto l’acqua calda, tu dirai.
Certo, dico io, ma gli ultimi che qui in Italia hanno sperimentato un dramma analogo erano quelli che avevano vissuto in qualche modo la II Guerra Mondiale…
Allora, mi è stato di grande conforto e ispirazione pensare a Stephen Hawking, se non lo conosci guarda qui
Poco tempo fa mi è capitato di vedere una serie di episodi su Discovery Science dedicati al grande fisico, matematico e astrofisico e alle sue scoperte, alle sue intuizioni e alla sua visione del futuro, inevitabilmente intrecciata alla sua condizione di grave disabilità.
In ogni episodio veniva ripetuto il suo mantra:
“Altough I cannot move
and I have to speak trough a computer,
in my mind I am free.”
Cosa mi rimane di questa quarantena? Innanzitutto gli episodi di insonnia fatta di esplosioni di creatività, desideri ardenti da realizzare e abissi di terrori e lacrime.
Si riparte, da noi e dalle nostre creazioni, si riparte dalle basi.
Borse e accessori non sono presidi medico-chirurgici e non salvano la vita, ovviamente, ma i prodotti Boule de Sac hanno da sempre l’intento di portare un sorriso o parole di ispirazione a chi li indossa e, che ora ce ne sia un gran bisogno, penso non sia in discussione.
Si riparte, dunque, si risale la china e come dicono quelli bravi: quando non vinco, imparo.
Anche i nostri prodotti cambieranno, (niente spoiler, ma stay tuned).
È il post-Covid a chiedercelo.