Not if, when: azione batte pippa mentale
Scegliendo le parole per la nostra nuova collezione di borse 2021-2022, una delle scelte di Boule de Sac è caduta su NOT IF, WHEN.
Perché nella vita di tutte noi non ci debba essere una inconcludente sequela di “se”, ma solo una sfilza di entusiasmanti “quando”.
Va benissimo utilizzare il “se” per lanciarsi in una ridda di ipotesi, a patto che poi si agisca.
E se facessi questo?
E se dicessi così?
Ascoltiamoci pure, diamoci senz’altro delle risposte, ma non rimaniamo impantanate nei “se”.
Perché il “se” va benissimo se presuppone un’analisi, una valutazione, ma va molto meno bene quando diventa il modo per rimanere paralizzate dalla paura di sbagliare.
Porci dei se, invece, significa sfruttare al meglio il valore del dubbio.
Perché se è vero che la titubanza, quando viene lasciata lì a mortificare le nostre aspirazioni, può uccidere qualsiasi iniziativa, è altrettanto vero che, se viene sfruttata per mettere a fuoco chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare, è il modo migliore per convincerci ad agire e raggiungere l’obiettivo.
D’altronde, che male c’è a mettere tutto in dubbio, a partire da quello che crediamo di noi stesse?
Siamo oneste: è facile rimanere intrappolate nella gabbia delle nostre convinzioni.
La mente fa di questi scherzi.
Ci fa affezionare a delle idee, a dei pregiudizi, a degli obiettivi e qualche volta non ci permette di renderci conto che intorno tutto è cambiato e che è ora di cambiare anche noi.
Determinate e forti delle nostre certezze, spesso perpetuiamo una realtà cristallizzata e stagnante e non facciamo un passo che sia uno, verso qualcosa di realmente nuovo.
E quand’è così, la lamentela abbonda nelle nostre parole e nei nostri pensieri, ce la prendiamo con noi stesse o con il prima che ce ne dà motivo.
Soprattutto negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una notevole radicalizzazione delle idee, che ad esempio sui social, si manifesta con aggressività e violenza verbale.
Le opinioni sconfinano nelle tifoserie e guai a dubitare del nostro schieramento, qualunque esso sia.
L’equivalente nella sfera privata e personale è quando ci si rifugia in frasi tipo “Io sono fatta così e non cambio.”?
Ci stiamo arroccando e ci stiamo sbagliando.
Per due ragioni.
La prima attiene banalmente agli effetti del passare del tempo su di noi: siamo sincere, ma chi mai vorrebbe essere a quarant’anni com’era a quindici?
Si cresce, si matura e, inevitabilmente si cambia. Meno male, diremmo noi.
La seconda riguarda, invece, le reali possibilità di riuscita di quello che ci sta a cuore.
Il dubbio aiuta a chiarirsi le idee, ad essere prudenti e, perché no, a non sentirsi onnipotenti.
Sembra quasi un ossimoro, ma si potrebbe quasi affermare che il dubbio, se usato bene, può diventare un vero volano del cambiamento.
Anche perché mettendo in discussione tutto, si finisce inevitabilmente, per trovare gli errori, le criticità e quegli spiragli di luce che possono illuminare, finalmente, la nostra vita.
Mettendo in discussione noi stesse, guardando in modo obliquo la nostra vita e cambiando prospettiva sull’esistenza e sul mondo, è più facile chiarirsi le idee e capire meglio quali azioni mettere in campo.
Perché il fine ultimo del dubbio è e deve sempre rimanere quello: l’azione.
Quindi, poniamoci pure tutti i quesiti che vogliamo, facciamoci le domande più strampalate, riempiamo la nostra testa di “se”, ma poi agiamo.
A un certo punto bisogna agire.
Anche perché, dopo aver esaminato tutti i “se” possibili, è inevitabile che le possibilità di fare centro aumentino esponenzialmente!
NOT IF, WHEN può quindi diventare una frase chiave per il 2022 ormai alle porte, da portare sempre con noi con una borsa Boule de Sac.
Perché con la giusta determinazione e il coraggio necessario, tutte noi possiamo essere ciò che desideriamo ed ottenere quello che vogliamo.
Per ricordarci che non c’è un se o un forse, ma solo un quando.