Being Caterina La Grande

 

La storia ad alto tasso di ispirazione di oggi proviene dal passato, precisamente torneremo indietro al 21 aprile 1729 quando nella Polonia nord-occidentale nasceva Caterina II.

Un racconto affascinante, simbolo dell’affermazione femminile o se preferite del female empowerment.

La giovane donna, figlia di un poco influente principe prussiano, ha pochissime prospettive davanti a sé, pochi soldi e il suo titolo di principessa è più formale che altro.

All’età di 14 anni, per risollevare le sorti della famiglia, viene data in sposa al duca di Holstein-Gottorp Karl Ulrich, nipote di Pietro il Grande discendente al trono di Russia.

All’epoca i matrimoni combinati erano la prassi tra le famiglie, soprattutto tra le classi sociali più elevate. Le nozze erano uno strumento per rafforzare i legami tra casate, acquisire nuove ricchezze e territori e consolidare o creare nuove alleanze politiche.

Caterina arrivata in Russia assume il titolo di Granduchessa.

Costretta a vivere 18 anni densi di delusioni e umiliazioni, tuttavia riuscì lentamente con tenacia e caparbietà a guadagnarsi il rispetto e la considerazione.

Donna lucida, intelligente e ambiziosa, sebbene non fosse dotata di una bellezza folgorante portava con sé un fascino unico: doti che le permisero di ottenere il consenso da parte di personalità influenti e illuminate, sedotte dalle sue idee liberali.

Un consenso che le permise di avere dalla sua parte l’esercito, pronto ad aiutarla per detronizzare l’allora imperatore Pietro III.

Il 9 luglio del 1762, Caterina diventa Grande: guida i reggimenti a San Pietroburgo e si fa proclamare imperatrice, mentre Pietro III è costretto ad abdicare e viene assassinato pochi giorni dopo.

Inizia così il longevo regno di Caterina II, imperatrice di Russia, che durerà 34 anni.

Aveva le idee molto chiare: il suo modello era quello di un impero contraddistinto dall’ordine, dalla giustizia e dall’istruzione, modello perseguito con pragmatismo e capacità di decisione.

 

“Sarò un autocrate, questo è il mio lavoro. E il buon Dio mi perdonerà, è il suo mestiere.”

 

Diventata imperatrice, si dedicò con successo alla politica estera mantenendo buoni rapporti con gli alleati storici: la Francia e l’Austria.

Nel 1764 risolse le controversie con la Polonia e per l’intera durata del regno si impegnò ad attuare riforme a carattere liberale sull’onda delle teorie sostenute da Montesquieu e Rousseau.

Tuttavia, non riuscì mai effettivamente a metterle in pratica a causa della realtà russa molto diversa dalla cultura che in quegli anni prendeva spazio in Francia e Inghilterra.

L’imperatrice dovette affrontare numerose questioni che misero a dura prova l’impero, a partire dalla guerra contro la Turchia, rivale e nemico storico, fino alla gestione della peste e di una delle più grandi insurrezioni popolari che portarono caos e terrore all’interno dei confini russi.

La gestione di un impero per Caterina II si rivelò un affar non di poco conto.

Su come abbia affrontato i problemi, la povertà, le guerre, la malattia e la schiavitù, i pareri sono controversi e, secondo gli storici, la Russia non vide un sostanziale miglioramento delle condizioni di vita tra le fasce di popolazione più povera.

Al di là della valutazione storica, che esula dai nostri intenti non essendo questa la sede opportuna, di Caterina la Grande ci piace che abbia saputo sovvertire gli schemi e gli stereotipi, dimostrando di saper governare e gestire situazioni complesse oltre che, arrivare alla guida del più grande impero occidentale del diciassettesimo secolo.

Ci piace che si sia ricavata un ruolo così di primo piano in un mondo che era precluso alle donne, allora più che mai. Un chiaro esempio di come incarnare perfettamente uno dei nostri slogan: People lie, action’s don’t.

È importante sottolineare il ruolo di una donna che si è battuta per le idee illuministe, per l’affermazione della cultura e dell’istruzione e per la modernizzazione di un paese.

Le gesta di Caterina la Grande hanno dato vita ad una miniserie TV divisa in 4 episodi, visibile su Sky. Il ruolo della protagonista è interpretato da Helen Mirren, che vedete nella foto di copertina. E a riprova del grande interesse che questa figura suscita nel mondo delle produzioni televisive, su StarzPlay la vita dell’imperatrice è ricostruita nella serie The Great, interpretata da Elle Fanning e scritta da Tony McNamara già autore del film La Favorita.