Crederci sempre, la storia di Lady Gaga
Ha da poco deciso di abbandonare momentaneamente il suo nome d’arte per tornare a essere Stefani Germanotta, un ritorno alle origini fino al 3 novembre, giorno delle elezioni americane, tema a lei molto caro.
Ma soffermiamoci un attimo sul percorso umano e artistico di questa donna e professionista fuori dal comune che risponde al nome di Lady Gaga.
Dotata di una personalità eclettica e poliedrica, ha saputo coniugare determinazione e resilienza, riuscendo ad evadere dall’ambiente familiare perbenista e a superare il bullismo subìto a scuola, uno stupro e lo scioglimento di un contratto, già stipulato, con una casa discografica.
A 34 anni ha già collezionato un numero impressionante di premi, sia come cantante, sia come attrice, l’ultima passione di Miss Germanotta, Oscar per la colonna sonora di “A star is born” nel 2019, e che prossimamente reciterà in un film di Ridley Scott sul delitto Gucci.
Guardando i suoi video o i suoi concerti, nei quali si muove come l’abilità di un vero animale da palcoscenico, però, non sono in tanti a sapere che dietro il suo successo planetario si nasconde un’artista che ha saputo fare dei propri drammi e fallimenti un trampolino di lancio.
Invece è proprio così.
La parabola di Lady Gaga è un monumento alla tenacia, al duro lavoro, al crederci sempre.
Insomma una classica storia ad alto tasso di ispirazione come piace a noi di Boule de Sac.
Miss Stefani Joanne Angelina Germanotta, in arte Lady Gaga nasce il 28 marzo 1986 a New York, in un’agiata famiglia dell’Upper West Side.
Cresciuta in un ambiente rigido e convenzionale, intriso di cultura cattolica trasmessa dalla madre, Stefani si mostra subito per quella che è: una ragazzina interessata al canto e alle arti in genere.
Ma è superata l’adolescenza che la futura Lady Gaga dà la prima spallata al destino che l’aspetta: abbandona il college e la casa di famiglia e comincia a suonare nei club dell’East Side, dove scopre il burlesque, che tanto scandalizzerà i suoi genitori.
Quando tutto sembra andare per il verso giusto, affronta il suo primo fallimento: la casa discografica per la quale aveva appena firmato un contratto, le sbatte la porta in faccia, annullando ogni accordo e Lady Gaga vacilla sotto lo smacco di quel rifiuto.
Barcolla, ma non molla.
Infatti, nonostante l’abuso di alcool e droghe, come lei stessa ammetterà qualche anno più tardi, riesce a trovare la strada per firmare un nuovo contratto con una casa discografica.
Ed è così che nel 2008 esce “The Fame”, il cui singolo “Poker Face”, scalerà tutte le classifiche mondiali e permetterà a Lady Gaga di raggiungere una popolarità straordinaria.
Da lì in poi, il successo è inarrestabile.
La cantante macina premi su premi, diventando una delle artiste più premiate della storia. A riprova, segue un breve elenco: 1 Premio Oscar, 11 Grammy Award, 3 BRIT Award, 2 Golden Globe, 2 premio BAFTA, 18 MTV Video Music Awards, 10 MTV Europe Music Awards, 2 American Music Awards.
Come se non bastasse, nel 2010 la rivista Forbes la elegge nella top ten delle personalità più influenti del decennio e Time la inserisce fra le 100 icone della moda di tutta la storia.
La rivincita di Lady Gaga
Sopravvissuta a crudeli episodi di bullismo e a uno stupro subito in giovanissima età, Miss Germanotta ha dovuto dar fondo a tutto il suo coraggio e alla sua determinazione per vincere la dipendenza da alcol e droga in cui, un po’ per mettere a tacere il dolore, un po’ per amore della trasgressione, si era tuffata.
Ma sfogliando la sua biografia c’è un evento che suscita curiosità e ammirazione.
Durante gli anni dell’università, durante i quali la stella nascente era alla ricerca del suo posto nello star- system, alcuni compagni di studi aprirono un gruppo Facebook chiamato niente di meno che “Stefani Germanotta you will never be famous”.
Alla luce del successo mondiale ottenuto, questa cosa sembra un episodio di poco conto, ma proviamo ad immaginare come deve essersi sentita in quel momento la futura Lady Gaga: demoralizzata? Schernita? Svalutata?
Sicuramente non amata, non apprezzata, non accettata. Ma guardiamo cosa ne ha fatto di quell’esperienza e di tutte le altre che hanno sicuramente contribuito a minare i sogni e le speranze nella sua fase iniziale.
Lady Gaga non ha mai smesso di desiderare, di inseguire i suoi sogni, di vedersi altrove e più in alto, sopra le miserie umane e la violenza dello stupro.
Non si è fermata e non si è voltata indietro, rimanendo concentrata, in uno sforzo di lucidità e determinazione, fino a raggiungere un posto di primo piano nel mondo dello spettacolo, di cui sentiva di avere il diritto di far parte.
Contro tutti i pronostici, ha indossato la sua migliore “Poker Face” ed è andata dritta per la sua strada. I suoi sogni sono stati (sempre) la sua stella polare.
Ed ha vinto.
Ed è anche a lei che dedichiamo la nostra collezione Boule de Sac, quella in cui abbiamo impresso la frase “Don’t stop dreaming just because you had a nightmare”. Nessuno più di lei se lo merita.