Franca Sozzani, visionaria e disobbediente

Franca Sozzani, visionaria e disobbediente

Franca Sozzani, storica direttrice di Vogue Italia, veniva a mancare quasi due anni fa all’eta di 66 anni.

No, non è un post triste, perché la sua fu una vita straordinaria, brillante e ad alto tasso di ispirazione.

La sua scomparsa all’epoca mi colpì particolarmente, mi sembrò troppo prematura e tragica, troppo per una donna di successo, con uno stile e una intelligenza unica che aveva ancora molto da dare al mondo.
La sua figura, a mio avviso, incarna perfettamente una delle frasi della collezione Boule de Sac: Everything you like, I liked five years ago, nella sua accezione più pionieristica ed estrema del termine. Franca Sozzani raccontò l’evoluzione del fashion-system e del lusso, ma fu anche un’instancabile talent scout e portò la moda a sporcarsi le mani con temi poco glamour.

Rivoluzionaria, provocatrice, testarda, coraggiosa, capace di prendere posizioni scomode tanto da farle rischiare anche il posto di lavoro, sono questi alcuni tratti della sua personalità che l’hanno resa un unicum nel suo campo e nella cultura del nostro tempo.
Fu influente e visionaria, capace di dettare una linea e aprire nuove strade.

“Non puoi piacere a tutti ma, soprattutto, non dovresti”, diceva. Musica meravigliosa per le nostre orecchie, no?

Se vi capita, non perdetevi il bel ritratto fatto dal figlio, Francesco Carrozzini, nel biopic Franca. Chaos and creation, presentato a Venezia poco prima della sua morte.

Alcuni dei suoi special issue sono passati alla storia: da quello del luglio 2008 tutto dedicato alle modelle di colore, meno valorizzate dalle passerelle, al curvy issue del 2011 dedicato alle bellezze oversize.
E poi i numeri dedicati alla violenza domestica, agli eccessi della chirurgia estetica e all’inquinamento ambientale, come quello sul disastro avvenuto nel Golfo del Messico nel 2010, in seguito alla enorme quantità di petrolio uscito dalla piattaforma della British Petroleum.
Bisogna anche aggiungere che con quel numero divenuto celebre intitolato Water&Oil, Franca e il fotografo Steven Meisel ruppero un altro tabù con il quale oggi conviviamo felicemente: una modella con una chioma di lunghi capelli grigi non coperti dalle tinte.

“Fashion is a mirror of the era in which we live. Why should the magazine be disconnected from reality? It’s not like in the past.” (Franca Sozzani)

Franca Sozzani ha fatto uscire la moda dalla torre d’avorio in cui si era forse autorelegata. La prese e senza tanti complimenti la fece calare nelle contraddizioni della complessità del reale.
Franca si prendeva dei rischi, usava l’estetica come mezzo per parlare di temi scomodi, per provocare, per dire “noi ci siamo” e per creare consapevolezza, come diceva lei stessa.
Ebbe la sensibilità e il talento di capire il proprio tempo e cosa sarebbe diventato importante di lì a breve.

“I like to be risky every day, changing minds every day. I’m not reliable at all in my ideas. I can change my ideas three times a day. I change different things, the parts of the content. But I never change the content of who I am. So my challenge every day is to change and to take risks.” (Franca Sozzani)