Uberta Zambeletti, potere alle donne con il Mix & Match

 

 

Sebbene provenga dall’alta borghesia e sia imparentata, tramite il defunto marito, alla famiglia Agnelli, Uberta Zambeletti è una di noi.

Vi sembra un’affermazione troppo audace?

Non lo è, sentite qui: “Quando mi vesto sto attenta sempre anche ad un discorso di proporzioni e nel mio stile c’è sempre quel tocco di ironia”.

Un’ironia che sprigiona da ogni appendiabito, da ogni vetrina del suo concept store di Milano, approdo di una lunga carriera nel campo del design e della moda.

La stessa ironia con cui Boule de Sac arricchisce le sue borse, grazie alle frasi motivazionali che contraddistinguono da sempre le sue collezioni, l’ironia che permette a noi tutte di far fronte a un quotidiano non sempre in discesa, anzi, diciamolo pure, talvolta davvero faticoso.

Ma Uberta Zambeletti ha una filosofia tutta sua: Wait and See, aspetta e vedrai, tre semplici parole con cui ha voluto chiamare il suo negozio, in cui propone abbigliamento, accessori, oggetti e articoli vintage provenienti da ogni parte del mondo.

Il significato di Wait and See lo spiega lei stessa: “Abbi fiducia, non giudicare le cose, gli avvenimenti, le situazioni che ti arrivano addosso come immediatamente negative… aspetta, perché capirai il senso di ogni situazione, al momento opportuno, o comunque quando dovrai capirlo. Il mio messaggio è non ti avvilire, non ti disperare, Wait and See… c’è sempre un buon motivo per tutto quello che ci accade nella vita”.

Sicuramente una riflessione nata (anche) dalla terribile esperienza che la vide a 31 anni perdere il marito in un incidente stradale, in cui lei stessa rimase vittima, e poi crescere il loro figlio, allora piccolissimo, da sola.

Un drammatico fuori programma della vita che lei ha saputo trasformare, uscendone più forte e più vitale di prima, sia a livello umano che professionale.

Cosmopolita e dallo stile ricercato, Uberta Zambeletti è stata interior designer, art director, stylist e fashion coordinator per alcuni dei più rinomati marchi delle passerelle, come Etro, Max Mara, Anna Molinari, Missoni e Pinko, diversi anni fa ha creato una realtà imprenditoriale emanazione del suo gusto unico in fatto di moda e lifestyle.

Ha inoltre, un’idea tutta sua del lusso, una concezione che ci sentiamo di sposare in toto:

 

“Il lusso è quello di potersi permettere di essere liberi. Nella mia testa è un concetto che non è assolutamente legato ad un discorso economico. Il lusso è la libertà di vivere la tua vita come ti piace viverla.”

 

Per questa ragione, le sue collezioni, scelte fra le creazioni di stilisti pressoché sconosciuti al grande pubblico, sono vivaci, fantasiose, frizzanti e, soprattutto colorate.

Una materia prima che lei declina in chiave Mix & Match, con accostamenti che sulla carta potrebbero risultare azzardati, quando non improbabili e che poi indossati assumono un tono originale a volte più giocoso e ironico, a volte decisamente più raffinato ed elegante.

Non sappiamo se questa passione del colore provenga dai suoi studi al Royal College of Art di Londra o dalla sua collaborazione con Etro o Missoni, il cui lascito ruota intorno a linee, materiali e accostamenti cromatici che hanno cambiato il modo di vestire di un’intera generazione.

E non sappiamo nemmeno se abbia conseguito qualche rudimento di Cromoterapia, visto che in un’intervista, lanciò alle donne il seguente consiglio: “Siate più giocose, più ludiche, mettetevi un bel rossetto, una scarpa oro e vedrete che buon umore che arriva!”.

Quel che è certo è che entrando nel suo negozio, la prima cosa che si nota sono gli appendiabiti e la vetrina, in cui i colori giocano un ruolo fondamentale.

Perché fondamentale è quello che rivestono per la fashion buyer, che propone un look versatile, in cui quadri, righe e fiori possono finalmente accostarsi gli uni agli altri, senza dover per forza dar retta ai dettami della moda.

Una moda che Uberta, vera regina dello stile Mix & Match, non ama, che ritiene omologata e priva di coraggio, ma che soprattutto, costringe le donne ad adottare look che non rispecchiano il loro modo di essere,

Insomma, lo avrete capito: questa donna ci piace un bel po’ e ci ispira moltissimo, la sua ironia e la sua irriverenza racchiusa nel motto “Je m’en fous”, lo abbiamo fatto nostro e messo, anche come un omaggio a lei, in una delle nostre borse della capsule collection estiva a tiratura limitata.

Je m'en fous

 

 

Perché ci piace il suo gusto estetico giocoso e allegro, che rispecchia il suo stile e la sua filosofia di vita, magistralmente racchiusa nel motto dello store: La vita è bella!

Magari non è sempre così, ma come lei insegna, un abito colorato e un bel rossetto possono restituirci il sorriso.